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Cappelletta degli Albini



Cappelletta degli Albini

Descrizione

A questo Albini si deve l'edificazione nel 1860 di un'altra cappelletta davanti al Camposanto di Cërèa, che chiamerò cappelletta degli Albini per distinguerla dall'altra dello stesso committente.
Qualcuno la chiama anche la cappella del Pòst, perchè i Meneveri di quella frazione erano ontani discendenti di questi Albini. In essa sono effigiati nella nicchia sul fondo attorniata da Angeli che reggono un cesto di rose, la Madonna del Rosario, col Bambino che consegna a San Domenico la corona del Rosario, sempre sullo sfondo a destra una cascata d'acqua e sotto forse Santa Teresa, a destra Santa Lucia e a sinistra un Angelo.
Sul frontespizio sopra la nicchia si trovava scritto col versetto della Bibbia: Benefattore: Nicolao Albini - Alessandria 1860 / Flores mei fructus honoris et honestatis eccl. 24, 23, che nel restauro del 2002 è stato omesso.

La nicchia è chiusa da una barriera uguale a quella della cappelletta precedente, murata, ora apribile, e come quella è coperta a piode su cui era stato posto un cippo di serizzo che sostiene una croce di ferro battuto.
Sulla fiancata esterna di destra era dipinto un San Rocco coperto dal sanrocchino, l'ampio mantello il cui nome è derivato dal Santo, col bordone, il bastone uncinato dei pellegrini simbolo della fede, con la borsa appesa, e il cane; su quella di sinistra un San Tommaso d'Aquino o San Bernardo, che tiene legato ad una catena un drago, che impersona il Demonio.
Questa facciata del piccolo monumento era stata oggetto di rito a segno con pietre dai ragazzi di 100 e più anni fa, che, ascoltate a dottrina le odiose malefatte del demonio, intendevano con esse colpire e distruggere il Maligno. Aveva subito altri importanti danni ai dipinti anche a causa dell'umidità. Nel 2002 fu fatta restaurare in modo discutibile ed il cippo di serizzo con la croce è stato tolto. Purtroppo molti particolari erano già andati perduti. Le fiancate sono tinteggiate in giallo ocra. Si meraviglierà chi passa per la carrozzabile di vedere la cappelletta girata di spalle. Infatti fino al 1928 la mulattiera che veniva da Omegna vi passava proprio davanti, ma quando fu costruito il nuovo Camposanto il terrapieno interruppe la mulattiera ed ora la nuova strada le passa di dietro.
Forse gli amministratori avrebbero potuto inglobarla nel nuovo recinto cimiteriale restituendole un certo significato logico.

Foto

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